Canova, l’antico e l’invenzione del bello

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Sabato 28 aprile, ore 11.30

Canova, l’antico e l’invenzione del bello

Appuntamento allo scalone esterno del Museo, ore 11.00
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA- Contributo di partecipazione 10 € (NON comprende il biglietto d’ingresso al Museo – (massimo 20 persone)

La visita guidata sarà dedicata all’eccezionale mostra su Antonio Canova e il suo rapporto con l’antico che si tiene nelle sale del Museo Archeologico di Napoli.

La mostra presenta marmi provenienti dall’Ermitage di San Pietroburgo, che vanta la più ampia collezione canoviana al mondo. Son esposti: l’Amorino Alato, l’Ebe, la Danzatrice con le mani sui fianchi, Amore e Psiche stanti, la testa del Genio della Morte e la rivoluzionaria scultura delle Tre Grazie, l’imponente statua, alta quasi tre metri, raffigurante La Pace, proveniente da Kiev e l’Apollo che s’incorona che arriva dal Getty Museum di Los Angeles.

Poi ancora grandi gessi come il Teseo vincitore del Minotauro e l’Endimione dormiente dalla Gypsotheca di Possagno, ma anche 34 tempere su carta a fondo nero conservate nella casa natale dell’artista.

Il percorso di visita si svolgerà non solo nelle sale dedicate alla mostra, ma toccherà anche la collezione di statuaria del museo archeologico che ci permetterà di raffrontare le opere dell’artista con i modelli antichi con cui egli stesso si confrontò.

“per noi l’unica via per diventare grandi e, se possibile, inimitabili, è l’imitazione degli antichi”
– Johann Joachim Winckelmann

Così si espresse Johann Joachim Winckelmann in reazione ad un’Europa dominata dallo stile Rococò.

Tale concetto venne portato a compimento grazie al genio di Antonio Canova che in tutto il suo percorso d’artista ha intessuto un ininterrotto dialogo tra l’antico e il moderno, con lo sguardo teso al passato per raccontare il suo presente. 

Antonio Canova (Possagno, 1 novembre 1757 – Venezia, 13 ottobre 1822) è considerato il massimo esponente della scultura neoclassica e per questo soprannominato il “novello Fidia”

La visita sarà tenuta da un professionista dei Beni Culturali – Guida abilitata della Regione Campania

Il tour avrà luogo solo se si raggiungerà un numero minimo di partecipanti.

Per contatti e prenotazioni*:
3494570346– eventi@archeologianapoli.com
Prenota online su: www.archeologianapoli.com

Canova è l’artista che osò sfidare l’antico creando il “Perseo Trionfante” (esposto in mostra) su modello dell’Apollo del Belvedere, la statua ritenuta dal Winklelmann la massima espressione dell’ideale del bello nell’arte antica.

 “Fra tutte le opere dell’antichità scampate alla rovina la statua di Apollo esprime il sommo ideale artistico. L’autore ha creato quest’opera seguendo fedelmente l’ideale, utilizzando la materia solo per quanto gli era indispensabile a rendere concreta e visibile la sua ispirazione. Questa statua di Apollo sopravanza ogni altra raffigurazione della divinità così come l’Apollo di Omero s’innalza sopra quello cantato dai poeti che gli sono succeduti”. 

– “Storia dell’arte nell’antichità” – Johann Joachim Winckelmann

L’Artista vive a cavallo tra due epoche è attento e sensibile nel leggere il presente e carico di entusiasmo nello studio dell’antico, a cui si dedicò in particolare a Roma. Vittorio Sgarbi lo definisce “gravido di futuro e carico di passato”, ciò, secondo il critico, non può che dare vita a “qualcosa di straordinario”.

Napoli dall’alto….al basso: la Pedamentina

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Sabato 27 aprile, ore 16.00

Napoli dall’alto….al basso: la Pedamentina

Appuntamento sul piazzale davanti al Museo di San Martino, ore 16.00

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA- Contributo di partecipazione 10 €

Tra le scalinate più suggestive di Napoli la Pedamentina merita certamente una visita per scoprire uno dei luoghi meno conosciuti della città: con i suoi 414 scalini, collega la splendida Certosa di San Martino (dalle quale è possibile anche ammirare un panorama mozzafiato, come pochi al mondo) al centro storico attraverso un percorso davvero pittoresco.
Tra orti, spazi verdi e scorci sul golfo, la scalinata fu costruita a partire dal XIV secolo, nata come arteria per favorire il trasporto dei materiali necessari alla costruzione della Certosa di San Martino, la strada venne utilizzata anticamente come avamposto di difesa di Castel Sant’Elmo, fino a essere ricoperta di scale e ad assumere l’aspetto di oggi.

La visita sarà tenuta da uno storico dell’arte professionista– Guida abilitata della Regione Campania

Il tour avrà luogo solo se si raggiungerà un numero minimo di partecipanti.

Per contatti e prenotazioni*:
3494570346 – 3470819934 – eventi@archeologianapoli.com
Prenota online su: www.archeologianapoli.com

*La prenotazione va effettuata esclusivamente attraverso i canali sopra elencati entro e non oltre le ore 19.00 del giorno che precede l’evento. Bisognerà indicare il cognome, il numero di persone per cui si intende prenotare e un numero cellulare di riferimento.

Chiaja. La riviera dei nobili

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Sabato 31 marzo, ore 10.30

Chiaja. La riviera dei nobili

Appuntamento a piazza Vittoria davanti all’ingresso della Villa Comunale, ore 10.15

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA- Contributo di partecipazione 10 € ( Non Comprende il biglietto d’ingresso al Museo)

Itinerario alla scoperta di una delle strade più belle di Napoli, via Riviera di Chaia, che originariamente faceva parte di un borgo al di fuori delle mura cittadine. La strada fu aperta dal viceré duca di Medinaceli nel 1697 e originariamente si apriva sulla spiaggia del litorale di Napoli mentre oggi costeggia il lato interno della Villa Comunale di Napoli. Può essere considerata la “passeggiata dei nobili” perché nel 1780 per volere di Re Ferdinando IV di Borbone venne creata la “Villa Reale o Real Passeggio di Chiaia” dove attualmente sorge la Villa Comunale, un vero e proprio passeggio, un giardino urbano molto in voga in quegli anni abbellito con statue e fontane, in principio un luogo riservato esclusivamente ai cortigiani del re e ai nobili. La nostra passeggiata partirà da piazza Vittoria, poi attraverso la Villa Comunale si raggiungerà una delle nobili residenze sorte lungo la Riviera di Chiaia, Villa Pignatelli, uno dei più significativi esempi di architettura neoclassica della città. La villa fu costruita nel 1826 da Pietro Valente per Ferdinando Acton, appartenne in seguito ai Rotschild, e fu acquistato nel 1867 dai principi Aragona Pignatelli Cortes. Nel 1955 la principessa Rosina donò la villa allo Stato, e nel 1960 venne aperto il museo Diego Aragona Pignatelli Cortés. All’interno della Villa si potranno ammirare le decorazioni e gli arredi originali, testimonianza del gusto eclettico tipico della fine dell’Ottocento, estremamente ricercato e composito, ispirato dagli stili più disparati. Si visiterà anche il Museo delle carrozze, ospitato in alcuni ambienti ricavati dalle antiche scuderie e da un’area in origine destinata a maneggio, nato grazie al dono della collezione del marchese Mario d’Alessandro di Civitanova composta da ventuno carrozze d’epoca e da finimenti, bordature e altri accessori connessi all’arte carrozziera.

La visita sarà tenuta da un professionista dei Beni Culturali – Guida abilitata della Regione Campania

Il tour avrà luogo solo se si raggiungerà un numero minimo di partecipanti.

Per contatti e prenotazioni*:
3470819934– eventi@archeologianapoli.com
Prenota online su: www.archeologianapoli.com

*La prenotazione va effettuata esclusivamente attraverso i canali sopra elencati entro e non oltre le ore 19.00 del giorno che precede l’evento. Bisognerà indicare il cognome, il numero di persone per cui si intende prenotare e un numero cellulare di riferimento.

Caravaggio e i caravaggisti a Napoli

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Sabato 2 Marzo, ore 10.30

Caravaggio e i caravaggisti a Napoli

Appuntamento in Piazza Cardinale Sisto Riario Sforza, davanti alla Guglia di San Gennaro, ore 10.15

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA- Contributo di partecipazione 10 € (Non Comprende il biglietto d’ingresso ai Musei)

Itinerario alla scoperta di Caravaggio e di come l’opera del grande pittore influì anche sulla pittura napoletana. Si inizierà dal Pio della Misericordia, un’Istituzione fondata nel 1602 da sette nobili napoletani che dedicarono la vita alle opere di bene. La chiesa, con la sua equilibrata architettura, valorizza le opere d’arte presenti al suo interno e in particolare il capolavoro del Caravaggio “le Sette Opere di Misericordia”. Si proseguirà poi in uno dei musei più interessanti di Napoli, il museo civico “Gaetano Filangieri” , che ha sede nel quattrocentesco palazzo Como, dove è attualmente in corso la mostra “Un secolo di furore. I Caravaggisti del Filangieri”, nella quale per la prima volta si potranno vedere da vicino i quadri più belli dei più importanti pittori caravaggisti conservati al museo. Il museo, inaugurato nel 1888, fu fortemente voluto dal suo ideatore, Gaetano Filangieri, principe di Satriano (1824-1892), uomo di grande personalità, viaggiatore, collezionista e amante delle “arti maggiori e minori”, e ospita in particolare collezioni d’arte applicata, splendide sculture e una pinacoteca.

La visita sarà tenuta da un professionista dei Beni Culturali – Guida abilitata della Regione Campania

Il tour avrà luogo solo se si raggiungerà un numero minimo di partecipanti.

Per contatti e prenotazioni*:
3470819934– eventi@archeologianapoli.com
Prenota online su: www.archeologianapoli.com

Archeologia dei Campi Flegrei. Il Museo di Baia

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Domenica 10 Marzo, ore 10.30

Archeologia dei Campi Flegrei. Il Museo di Baia


PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA- Contributo di partecipazione 10 € ( Non Comprende il biglietto d’ingresso al Museo)

Appuntamento davanti alla biglietteria del Museo Archeologico nel Castello di Baia (interno Castello di Baia), ore 10.15

Visita guidata alla riscoperta della storia più antica dei Campi Flegrei attraverso la visita del Museo Archeologico nel Castello di Baia. Nella splendida cornice paesaggistica che si ammira dalla fortezza aragonese, il museo intende proporre la storia degli antichi siti presenti nei Campi Flegrei attraverso l’esposizione di differenti tipi di reperti (sculture, iscrizioni, coroplastica architettonica, terrecotte figurate, vasellame, manufatti in metallo e vetro, oreficerie e monete) smembrati da vecchi ritrovamenti di provenienza flegrea, finora custoditi prevalentemente nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che sono stati riunificati ai contesti provenienti dai recenti scavi effettuati nel territorio flegreo. La visita inizierà nella sezione dedicata a Puteoli, nel primo livello della fortezza, che illustra, nel suo complesso divenire, la storia del sito, dalla prima espansione urbana della colonia augustea fino alla ripresa in epoca tardo antica; poi si proseguirà nel secondo livello dedicato all’antica Cuma, dove è illustrata la storia del sito, dall’abitato opico del IX secolo a.C. alla città greca e poi italico-romana sino all’età tardo antica. Infine, sulla Piazza d’Arme si visiterà la sezione del Rione Terra, con l’esposizione degli oggetti provenienti dai recenti scavi eseguiti nell’acropoli puteolana, in particolare riferibili alla decorazione architettonica del Capitolium ed a quella scultorea di altri edifici pubblici del Foro augusteo.

La visita sarà tenuta da un professionista dei Beni Culturali – Guida abilitata della Regione Campania

Il tour avrà luogo solo se si raggiungerà un numero minimo di partecipanti.

Per contatti e prenotazioni*:
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La collezione di un principe. Rubens, Van Dyck e Ribera

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Domenica 24 febbraio , ore 10.30

La collezione di un Principe. Rubens, Van Dyck e Ribera

Appuntamento davanti al Palazzo Zevallos di Stigliano, Via Toledo 185, ore 10.15

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA- Contributo di partecipazione 10 € ( Non Comprende il biglietto d’ingresso al Museo)

La mostra riporta eccezionalmente a Palazzo Zevallos Stigliano una parte della prestigiosa collezione appartenuta alla famiglia Vandeneynden, mercanti e finanzieri fiamminghi attivi a Napoli per gran parte del Seicento, che abitò nella sontuosa dimora di via Toledo dagli ultimi decenni del Seicento.

La collezione vantava opere straordinarie, la miglior produzione italiana e fiamminga del tempo, testimonianza dei rapporti artistici e culturali che intercorsero a lungo tra il Nord e il Sud dell’Europa. Si tratta dunque di capolavori tuttora celebri, come il Banchetto di Erode di Rubens (ora a Edimburgo) e ancora esemplari di Anthony van Dyck, Aniello Falcone, Luca Giordano, Mattia Preti, Jusepe de’ Ribera, Salvator Rosa, Massimo Stanzione, Guercino, Annibale Carracci, Jan Brueghel, Jan Miel, Andrea Vaccaro, numerose nature morte nonché paesaggi e battaglie di altri maestri fiamminghi.

La visita sarà tenuta da uno storico dell’arte professionista– Guida abilitata della Regione Campania
Il tour avrà luogo solo se si raggiungerà un numero minimo di partecipanti.

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*La prenotazione va effettuata esclusivamente attraverso i canali sopra elencati entro e non oltre le ore 19.00  del giorno  che precede l’evento. Bisognerà indicare il cognome, il numero di persone per cui si intende prenotare e un numero cellulare di riferimento.

La Villa Floridiana e il Museo Duca di Martina

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Sabato 16 febbraio, ore 10.30

La Villa Floridiana e il Museo Duca di Martina

Appuntamento all’ingresso della Villa Floridiana, Via Cimarosa Domenico, 77, ore 10.15

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA – contributo di partecipazione 10 € (NON include il biglietto d’ingresso 4 €)

Un itinerario alla scoperta della Villa Floridiana, uno luogo di quiete ricco di storia e di bellezza.

La storia della Villa è intimamente legata al re Ferdinando I di Borbone e alla sua seconda moglie, Lucia Migliaccio di Partanna, duchessa di Floridia. Ella scelse la verdeggiante collina del Vomero per la sua residenza estiva, posta in posizione dominante sulla città.

La Villa apparteneva agli eredi di Cristoforo Saliceti, ministro di polizia del governo murattiano, i quali, nel 1817, furono costretti a svendere l’appezzamento al re Ferdinando di Borbone, che affidò a Fausto Niccolini il rifacimento dei giardini e della villa.

La visita inizierà nel sontuoso Parco della Villa e passeggiando tra le 150 specie di piante conoscerete la storia d’amore del re e della duchessa iniziata a Palermo nel 1806. Si proseguirà poi all’interno della Villa, nella quale dal 1931 è ospitato il Museo Duca di Martina, una delle maggiori collezioni italiane di arti decorative, attraverso la quale è possibile conoscere gli usi e i costumi dei secoli passati. La collezione comprende oltre seimila opere di manifattura occidentale ed orientale, databili dal XII al XIX secolo, il cui nucleo più cospicuo è costituito dalle ceramiche. La raccolta, che dà il nome al Museo, è stata costituita nella seconda metà dell’Ottocento, da Placido de Sangro, duca di Martina e donata nel 1911 alla città di Napoli dai suoi eredi. Il Museo si sviluppa su tre piani: al piano terra sono esposti, oltre ad alcuni dipinti, avori, smalti, tartarughe, coralli e bronzi di epoca medioevale e rinascimentale, maioliche rinascimentali e barocche e vetri e cristalli dei secoli XV- XVIII, mobili, cofanetti e oggetti d’arredo; al primo piano è collocata la raccolta di porcellane europee del XVIII secolo costituita da nuclei delle più importanti manifatture del Settecento, Meissen, Doccia, Napoli e Capodimonte, porcellane francesi, tedesche ed inglesi. Infine al piano seminterrato, è stata riallestita da pochi anni la sezione di oggetti d’arte orientale, tra cui notevole è la collezione di porcellane cinesi di epoca Ming (1368- 1644) Qing (1644- 1911) e Giapponesi Kakiemon ed Imari.

La visita sarà tenuta da un professionista dei Beni Culturali – Guida abilitata della Regione Campania

Il tour avrà luogo solo se si raggiungerà un numero minimo di partecipanti.

Per contatti e prenotazioni*:
3470819934– eventi@archeologianapoli.com
Prenota online su: www.archeologianapoli.com

*La prenotazione va effettuata esclusivamente attraverso i canali sopra elencati entro e non oltre le ore 19.00 del giorno che precede l’evento. Bisognerà indicare il cognome, il numero di persone per cui si intende prenotare e un numero cellulare di riferimento.

 

Il complesso Museale dei Pellegrini

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Sabato 16 Febbraio, ore 10.45

Il complesso Museale dei Pellegrini

Appuntamento all’ingresso delle Chiesa della S. Trinità dei Pellegrini a 10.30

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA- Contributo di partecipazione 15€ a persona, compreso il contributo per piccole opere di restauro del patrimonio artistico del complesso.A

La visita guidate sarà curata de Archeologia a Napoli servizi per l’ archeologia e per il turismo culturale  e Artes Restauro & Servizi per l’arte

Itinerario alla scoperta di un complesso di grandissimo interesse storico e artistico, l’Augustissima Arciconfraternita dei Pellegrini. L’edificio di culto e l’omonimo ospedale sono stati fondati dal cavaliere gerosolimitano Fabrizio Pignatelli di Monteleone nel XVI secolo; in seguito, il complesso, venne affidato all’Arciconfraternita della Santissima Trinità. L’ospedale ivi annesso, la cui struttura fu disegnata da Carlo Vanvitelli, fu ingrandito nel 1769 e con l’occasione fu realizzato anche l’ampliamento della chiesa (1792-1796), che assunse così l’aspetto che mostra ancora oggi. La visita permetterà innanzitutto di ammirare due chiese: quella cinquecentesca, dedicata a Santa Maria Mater Domini, che conserva l’originario disegno della facciata, e quella settecentesca della Santissima Trinità, opera di Giovanni Antonio Medrano e Carlo Vanvitelli, magnifica per la singolare pianta a due ottagoni collegati da rettangoli. Si visiteranno il bellissimo coro, la “Terra Santa” e gli ambienti destinati ancora oggi alla vita dell’Arciconfraternita: il Salone del Mandato, le Sale della Vestizione, la Sala degli Albi d’Oro e la Galleria dei Dipinti.

Per contatti e prenotazioni*:
3470819934– eventi@archeologianapoli.com
Prenota online su: www.archeologianapoli.com

*La prenotazione va effettuata esclusivamente attraverso i canali sopra elencati entro e non oltre le ore 19.00  del giorno  che precede l’evento. Bisognerà indicare il cognome, il numero di persone per cui si intende prenotare e un numero cellulare di riferimento.

Contemporaneo Napoletano: l’Arte del ’900 a Castel Sant’Elmo

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Domenica 10 febbraio, ore 11.00


Contemporaneo Napoletano: l’Arte del ’900 a Castel Sant’Elmo

Appuntamento all’ingresso di Castel Sant’Elmo, Via Tito Angelini 22, presso la biglietteria ore 10.45
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA – Contributo di partecipazione 10 € (NON comprende il biglietto d’ingresso al Museo – 5€) (massimo 20 persone)

Nell’ormai lontano 2010, sull’imponente Piazza d’Armi di castel Sant’Elmo e in particolare nel Carcere Alto, adiacente alla Biblioteca e alla Fototeca di Storia dell’Arte, viene inaugurato il Museo del Novecento: un evento museografico molto significativo per lo sviluppo dell’arte contemporanea a Napoli, perché mette finalmente in atto un’idea che è stata al centro dell’infuocato dibattito tra artisti, critici e amministratori della cultura già a partire dagli anni ’50 e ’60, ossia dotare la città di un museo dedicato specificamente alla produzione artistica contemporanea.

Il Museo ha una collezione di 170 opere, appartenenti agli ambiti prevalenti della pittura, della scultura e dell’incisione/grafica. Sono a firma di 90 artisti, in assoluta maggioranza napoletani, ad eccezione di alcuni autori i quali, pur non partenopei, hanno comunque svolto un ruolo chiave nello sviluppo dei fatti artistici cittadini.

Napoli 1910-1980 per un Museo in progress, questo il titolo della collezione dal taglio storico, ossia derivata da una selezione effettuata in base ad un criterio cronologico. Gli argini temporali indicati nel titolo includono quindi esperienze che, agli inizi del XX secolo, sono in risonanza con gli sviluppi dell’arte internazionale, come la Secessione dei Ventitré o il Futurismo a Napoli, per arrivare all’analisi e documentazione della produzione artistica locale all’alba del fatidico terremoto del 23 Novembre, l’evento naturale che ha segnato una grave battuta di arresto per la città.

La visita sarà tenuta da un professionista dei Beni Culturali – Guida abilitata della Regione Campania
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Lo splendore dell’antica Cina

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Sabato 09 febbraio, ore 16.30

Lo splendore dell’antica Cina

Appuntamento allo scalone esterno del Museo, ore 16.15
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA- Contributo di partecipazione 10 € (NON comprende il biglietto d’ingresso al Museo – 5€ in occasione del capodanno cinese) (massimo 20 persone)

La visita guidata sarà curata da Archeologia a Napoli servizi per l’ archeologia e per il turismo culturale  e  IRIAE –
International Research Institute for Archaeology and Ethnology

In occasione del Capodanno cinese 2019, vi condurremo alla scoperta dell’antica Cina attraverso l’eccezionale mostra “Mortali Immortali. I tesori del Sichuan nell’antica Cina” ospitata dal Museo Archeologico di Napoli.

La storia cinese affonda le sue radici in tempi antichissimi, imponendosi come una delle culture ancestrali dell’umanità.

La conoscenza della storia cinese e in particolare delle sue prime fasi era molto limitata fino agli Anni ’80 del secolo scorso. Le scoperte archeologiche degli ultimi trenta anni hanno totalmente rinnovato l’immagine della Cina antica, delle sue genti, dei suoi misteriosi e complessi culti, dei riti, della vita quotidiana ecc.

La  nostra conoscenza della cultura cinese dell’Età del Bronzo era intrappolata nello studio delle prime tre dinastie: dalla misteriosa ed ancora poco conosciuta dinastia Xia (ca 2205 a.C. – ca 1751 a.C.), passando per la grandiosa Dinastia Shang (ca 1751 a.C. – ca 1122) creatori della scrittura e dei famosi bronzi, e alla successiva Dinastia Zhou (ca 1050 a.C. – ca 221 a.C.) con la creazione di strutture sociali e politiche più solide, fino ad arrivare a quella che può essere considerata la più emblematica Dinastia della Cultura cinese gli Han (ca 206 a.C. – 220 d.C.).

Si riteneva vi fosse un unico centro civilizzatore, la Valle del fiume Giallo, ma grazie alle recenti indagini indagini archeologiche si è rivelato un network di culture complesse e prolifiche, al di fuori del contesto Shang. Una di queste è la protagonista della mostra esposta al MAN, ovvero la Cultura Shu nello Shichuan la cui produzione di bronzi, ad esempio, non era assolutamente inferiore a quella Shang. gli scavi archeologici condotti negli anni ’80 hanno rivelato massicce mura urbane ed i due straordinari depositi rituali databili al periodo Anyang (ca 1300 a.C. – ca 1050 a.C.), i cui reperti saranno esposti al MAN fino all’11 marzo.

Le scoperta archeologiche della provincia del Sichuan, nella valle di Chengdu “la terra dell’abbondanza”, hanno dimostrato la presenza di centri urbani al di fuori della Valle del Fiume Giallo, che riferiscono di una civiltà organizzata, un importante sistema urbano, l’immagine del misterioso mondo spirituale del popolo Shu, che si rivela grazie agli straordinari manufatti.  

La mostra con i suoi 130 oggetti provenienti offre ai visitatori un panorama sulla vita religiosa, sociale e quotidiana del popolo Sichuan dal 1600 a.C. al 220 d.C.

La visita sarà tenuta da un archeologo esperto di Estremo Oriente– Guida abilitata della Regione Campania
Il tour avrà luogo solo se si raggiungerà un numero minimo di partecipanti.


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